Persone ad Alta Sensibilità e cura di sé

Questo articolo contiene informazioni importanti sui miei percorsi di coaching per Persone Altamente Sensibili, ma anche riflessioni personali che spero possano essere utili alle persone ad Alta Sensibilità che stanno attraversando momenti di difficoltà legati alla propria salute.

Nelle righe che seguono ho dato voce alla mia parte più autentica e vulnerabile, fanne buon uso!

Spoiler: la prima notizia che voglio darti è che ho deciso di mettere temporaneamente in pausa i miei percorsi di coaching per prendermi cura di me dopo aver scoperto la mia malattia.

Ma permettimi di fare un passo indietro, perché desidero raccontarti meglio cosa mi è accaduto negli ultimi mesi e come sono arrivata a questa decisione. Ti va?

A metà gennaio 2023 ho scoperto dalle mie analisi del sangue (emocromo) che alcuni valori erano fuori posto; in particolare, i neutrofili (un tipo di globuli bianchi) erano molto carenti, inferiori a 500.

Sembrava si trattasse di un effetto collaterale del farmaco che utilizzavo per l’ipertiroidismo, ma gli approfondimenti successivi - tra cui un prelievo di midollo osseo - hanno portato alla diagnosi che mai avrei voluto sentire pronunciare: leucemia acuta mieloide.

Puoi immaginare come mi sono sentita: due mesi di angoscia in attesa di ricevere il verdetto, la disperazione nello scoprire la malattia e ciò che avrebbe comportato: sofferenza fisica, tormento emotivo, lunghi ricoveri in ospedale, diversi cicli di chemioterapia, la lontananza dalla mia famiglia...

Ma questa situazione tanto complessa, che ha tirato fuori la parte più oscura, intollerante e ribelle di me, mi ha permesso anche di mettermi in ascolto dei bisogni nascosti che avevo represso molto tempo fa e che si sono infine manifestati con prepotenza: quello che è emerso è stato prezioso e davvero rivoluzionario.

Ho avuto bisogno di integrare a poco a poco, dentro di me, le rivelazioni sconvolgenti e al contempo sagge che ho appreso, e ne sono emerse delle nuove consapevolezze che voglio condividere con altre Persone Altamente Sensibili nella mia stessa condizione.

Anche se ogni percorso di cura è diverso e ognuno ha il suo modo unico di viverlo, come Persona Altamente Sensibile ho raccolto una serie di piccoli, grandi insegnamenti che ho imparato e che mi sarebbe stato utile sapere fin dall’inizio di questa esperienza:

Mi imbarazza ammetterlo, ma prima di ammalarmi non sapevo quasi nulla sui tumori e sui progressi della ricerca. Non sono l’unica: la maggior parte delle persone, purtroppo, ha scarse conoscenze a riguardo.

Forse anche per la paura ancestrale che ci porta a credere che sia sufficiente “non vedere” per riuscire a tenere lontano ciò che spaventa.

La leucemia mi ha fatto capire l’importanza del sostegno ai malati e del supporto alla ricerca. Per questo mi sento di farti un invito, anzi, tre! Sono sicura che, come Persona Altamente Sensibile non rimarrai indifferente.

Se deciderai di cogliere anche solo uno di questi suggerimenti, mi renderai felice e grata dal più profondo del cuore:

Una delle considerazioni che ho fatto in questo periodo è il concetto del “chi si ferma è perduto” che ci viene instillato fin da bambine: c'è l'asilo e poi la scuola a tempo pieno, e un sacco di attività perfette per riempire il vuoto pesante lasciato dalle assenze. E poi il centro estivo, le superiori, l'università, fino ad arrivare al lavoro, spesso stressante e sottopagato, o in condizioni disumane.

Il sistema sociale non prevede pause, se non di giorni contati, per eventi straordinari come creare una famiglia, mettere al mondo un figlio, curare una grave malattia.

Dentro ciascuna di noi è marchiata a fuoco la convinzione che se non fai abbastanza, non sei meritevole. Se non sei stremata ed esaurita, non fai il tuo dovere.

Pensiamo che “la vita sia produttività” - ma produttiva per chi, se poi facciamo fatica ad arrivare vive e sfamate a fine mese?

Da quando ho memoria, non sono mai venuta meno al senso di responsabilità. Non c'è stato giorno trascorso senza studiare, lavorare, dedicarmi a qualcun altro.

Nei miei piani, l'equilibrio era un processo a tendere. Magari verso fine anno, o forse l'anno prossimo, sarei riuscita a bilanciare lavoro e vita privata, a liberare tempo ed energie per stare con la mia famiglia, a iniziare tutte quelle cose che vorrei sperimentare per puro, sfrontato piacere, e che rimando tipo da...fammi pensare...10 o forse 15 anni?

C'è voluta una leucemia per rendermi conto che la Vita è Adesso.

Dopo decenni di lavoro su me stessa per riappacificare la mente, ritornare al sentire e dare voce all'Anima, per me è arrivato il tempo di tornare ad abitare il corpo e prendermi cura di lui.

Per questo motivo, ho deciso di regalarmi un periodo sabbatico.

Voglio essere onesta con te: non so quanto durerà. Credo però che sarà lungo, perché ho un sacco di esperienze da vivere.

Cara amica, non te lo nego: arrivare fino qui è stata dura...durissima.

Da marzo ad oggi mi sono sottoposta a tre cicli di chemioterapia molto forti, con l'obiettivo di ripulire tutte le cellule malate dal mio midollo osseo, più un ultimo ciclo che si chiama "di condizionamento" per radere al suolo il mio midollo e permettere il trapianto di cellule staminali da un altro midollo osseo.

Già, perché ho avuto una grande opportunità: hanno trovato un donatore compatibile al 50%, percentuale sufficiente per la donazione, e idoneo!

Attenzione però! Io sono stata molto fortunata: nel database mondiale dell'ADMO non c'erano donatori con una compatibilità utile per me.

Devi infatti sapere che dai parenti di 2° grado in poi, la compatibilità è 1 su 100.000...capisci l'importanza di iscriverti ad ADMO e mettere a disposizione un piccolo prelievo del tuo midollo (come se fosse una normale trasfusione) per salvare una vita?

Nel meraviglioso disegno della vita, il mio salvatore è mio fratello!

Da sorella maggiore e da orfani di padre, dopo una vita spesa a sentirmi responsabile e in dovere di prendermi cura di lui, il 19 luglio mi ha fatto il regalo più grande:

la possibilità di rinascere.

Ora sono in ospedale, in convalescenza. È già un mese che sono qui, e spero di poter andare a casa nel giro di un paio di settimane.

Il percorso del trapianto è davvero devastante, quasi disumano a livello di dolore e fatica fisica. Non avrei mai immaginato di avere la forza di attraversare questo che oramai chiamo "l'inferno in terra".

Ma sono qua! Piano piano i vari disturbi si stanno attenuando, anche se il decorso post-trapianto sarà lungo - circa un anno - e per sentire pronunciare le splendide parole "guarigione completa" dovrò aspettarne ben 5.

Quello che conta è che mi sento sempre avvolta da un enorme abbraccio d'amore: dalla famiglia, ai parenti, dagli amici, vicini e lontani, fino alle splendide Anime che ho incontrato fin qui a vario titolo, e tutte le persone che ho avuto la fortuna di conoscere per questo mio progetto...e per questo ti ringrazio dal profondo del mio cuore!

Prima di passare alle informazioni di servizio, ti lascio il mantra che ha illuminato le mie giornate in questi 5 mesi, affinché possa essere utile anche a te, se ne dovessi aver bisogno:

Sono Amata, sono Sostenuta, sono Protetta.
Sono Amata, sono Sostenuta, sono Protetta.
Sono Amata, sono Sostenuta, sono Protetta.

E ora che ne sarà del mio progetto di lavoro? Come dicevo, è il momento di una pausa:

Ti ringrazio per avermi letta fino a qui. Quando tornerò, sarò piena di nuova luce da portare nel mondo. Nel frattempo, segui quello che conta davvero e abbi cura di te.

Ci sentiamo presto!

Con amore,
Elisa