I superpoteri nascosti delle Persone Altamente Sensibili

Quante volte ti sei sentita dire:

"Piangi troppo, non va bene!"
"Sei troppo emotiva, non sai controllarti!"
"Sei davvero troppo sensibile!"

Ti capisco cara amica. Anche io mi sono sentita ripetere queste frasi milioni di volte, a partire dall’infanzia. È normale che poi si cresca pensando di essere diverse e sbagliate rispetto agli altri.

Ci hanno inculcato che essere troppo sensibili equivale ad essere deboli. Ma è proprio così?

Dicevamo che molte persone credono che essere sensibili equivalga ad essere deboli.

Io non ne sono più tanto convinta. Anzi, credo invece che noi Altamente Sensibili abbiamo molte qualità che se impariamo a consapevolizzare e a sfruttare a nostro favore, possono davvero trasformarsi in superpoteri.

Sei curiosa di scoprirle? Non ti trattengo oltre, andiamo!

Non sei sicura di essere una Persona Altamente Sensibile? Se vuoi sapere se questo articolo può essere utile per te, verifica subito se sei una Persona Altamente Sensibile facendo il test di autovalutazione che trovi qui sotto.

Credo che tutte le persone siano uniche, con le loro peculiarità e il loro vissuto. Ma allo stesso tempo, credo anche che ci sia un filo sottile che lega tutte (o quasi) le Persone Altamente Sensibili.

Questo filo è dato dal comune vissuto di inadeguatezza.

Tutte noi, infatti, ci siamo sentite diverse dagli altri e tante volte sbagliate. A te quando è successo?

A me è successo nell’infanzia, in famiglia e a scuola. In adolescenza, di nuovo in famiglia e nelle prime comitive di amici. Mi è successo nelle mie storie d’amore, in ambito lavorativo, e a volte, quando sono particolarmente vulnerabile, mi succede ancora oggi.

"Piangi troppo, non va bene!"
"Sei troppo emotiva, non sai controllarti!"
"Sei davvero troppo sensibile!"

Quante volte ti sei sentita ripetere frasi come queste?

Io così tante che per lungo tempo questi giudizi degli altri sono diventati parte integrante del mio modo di parlare a me stessa. Perché è così: più volte ci si ripete una cosa, più finiamo per crederci, non è vero?

Già, perché poi diventa difficile distinguere ciò che pensi tu da che ti sei sentita dire talmente tante volte da diventare una verità (quasi) oggettiva. E comunque, se molte persone lo ripetono così tante volte, chi sono io per dubitare?

Questa domanda è risuonata a lungo nella mia testa.

Purtroppo la statistica non è dalla nostra parte: la stragrande maggioranza delle persone, circa l’80-85% del totale, è normo-sensibile.

Del restante 15-20% di Persone Altamente Sensibili, una fetta enorme ancora non sa di esserlo. La mancanza di consapevolezza porta queste persone quasi sempre a replicare a loro volta, con il pilota automatico, gli atteggiamenti che hanno visto applicare e che spesso hanno subito sulla loro pelle.

Proprio come noi abbiamo fatto nei confronti di noi stesse fino adesso, per l’appunto!

Ecco quindi che, per fare una stima molto ottimista, il 90% delle persone considera l’Alta Sensibilità come un difetto, un disturbo, a volte una vera e propria malattia.

Le Donne Altamente Sensibili possono passare per depresse, nevrotiche, isteriche. I Bambini Altamente Sensibili possono essere segnalati e diagnosticati in maniera errata per disturbi dell’apprendimento o della personalità. Gli Uomini Altamente Sensibili possono venire tacciati di mancanza di mascolinità, di non essere “veri uomini” (parliamone!).

Nel migliore dei casi, passiamo tutti per instabili, poco equilibrati, in una sola parola: deboli.

Abbiamo visto quindi che la gran parte delle persone considera l’Alta Sensibilità come una debolezza. Ma è davvero così? Commuoversi e manifestare le proprie emozioni è davvero così sbagliato?

Da quando ho scoperto di essere una Persona Altamente Sensibile ho rivisto un po’ tutta la mia vita alla luce di questa nuova consapevolezza. Mi sono ritrovata nelle tante parole lette sui libri della dottoressa Elaine Aron, che per prima ha individuato l’Alta Sensibilità come un tratto genetico e quindi innato, e dei tanti professionisti che hanno portato il loro contributo su questo tema.

Ho conosciuto le caratteristiche delle Persone Altamente Sensibili, le insidie e le nostre tante qualità, in cui mi sono rispecchiata quasi completamente. Tutto ha acquisito un senso, che prima non riuscivo a vedere e che ha capovolto la percezione della mia vita e di me stessa.

Ti dicevo che ho rivisto po’ tutta la mia vita alla luce della mia Alta Sensibilità: tutto il mio dolore, tutte le difficoltà, tutte le insicurezze, tutte le lacrime che ho versato. Tutto questo mi ha portato ad essere la persona che sono oggi, e di cui posso essere fiera.

Ho scoperto che in realtà sono molto forte, molto più di quanto io sappia di essere. Una persona debole si sarebbe arresa, avrebbe mollato molto tempo fa. Io no. Ce l’ho sempre fatta. In un modo o nell’altro, so che posso farcela.

Non è facile, non va quasi mai dritta al primo colpo. Ma sbaglio, cado e mi rialzo. Imparo dagli errori e posso fare meglio di prima, essere migliore di ieri. Sono sicura che questo vale anche per te, amica mia.

All’equazione Persona Altamente Sensibile = debole ho sostituito questa: Persona Altamente Sensibile = Antifragile.

"Antifragile? E cos’è, la proprietà di un nuovo smalto?" Un attimo di pazienza, ci arriviamo tra pochissimo.

Ultimamente va di moda la parola resilienza. La resilienza è la capacità di un corpo, di una comunità o di una persona di resistere agli shock ritornando quanto più velocemente possibile alla situazione di partenza.

Ora mi sembra di sentirti:

"Ma che bella proprietà, Elisa! Perché non hai usato la parola resilienza per rappresentare il nuovo significato che attribuisci all’Alta Sensibilità?"

Cara amica, abbi fiducia, ora te lo spiego. Non ho scelto la parola resilienza perché sono certa di una cosa:

Nessuna di noi, dopo tutte le sfide che ha affrontato, dopo le piccole vittorie e le grandi sconfitte, nessuna Persona Altamente Sensibile è ritornata uguale a sé stessa, esattamente come prima.

Ciascuna di noi dal nostro vissuto spesso difficile ha tratto il meglio e ha imparato.

Il filo sottile che lega le Persone Altamente Sensibili è anche questo: il filo dell’Antifragilità. L’Antifragilità è un concetto introdotto da Nassim Taleb, matematico, filosofo, pensatore e scrittore, che la definisce appunto come l’opposto della fragilità.

È antifragile chi, davanti alle difficoltà, non solo resiste ma evolve. Chi proprio grazie a quelle difficoltà, ai problemi che si è trovata ad affrontare, alle risorse che ha tirato fuori senza nemmeno sapere di averle, è diventata una versione migliore di sé.

Ecco: senza gli imprevisti e gli eventi della nostra vita non saremmo diventate le belle persone che siamo ora. Senza la nostra Alta Sensibilità, non avremmo vissuto così a fondo e così tanto da spingerci a cambiare e a crescere. E forse ora non avremmo idea di cosa può davvero renderci felici.

Come forse già sai, l’Alta Sensibilità per me è la Stella Polare, che indica chiaramente ciò che è importante per ciascuna di noi. La chiave è diventare consapevoli, saperne cogliere i segnali e trovare il coraggio di seguire ciò che conta davvero.

Allora rinnovo la mia equazione, a spazzare via definitivamente quella precedente:

Persona Altamente Sensibile = Antifragile.

Che ne pensi di questa nuova visione che ti porgo? Sei disposta ad abbracciarla, per accogliere e vivere meglio la tua Alta Sensibilità?

Bene, abbiamo visto che non siamo deboli e se proprio dobbiamo usare una definizione, questa è davvero molto affascinante: antifragili. Wow.

"Dunque cara Elisa, se noi Altamente Sensibili non siamo come ci vedono gli altri, come siamo davvero?"

Domanda da un milione di dollari. Io vedo le Persone Altamente Sensibili come un meraviglioso caleidoscopio di colori.

Ciascuna di noi è formata da minuscoli piccoli frammenti, spesso di materiali diversi, di moltissimi colori variopinti. Ogni nostra esperienza, ogni cosa che stiamo vivendo e imparando aggiunge un tassello in questo disegno armonioso e vivace.

Di sicuro non ragioniamo in maniera lineare. Come abbiamo già visto in altri articoli di questo blog, il cervello delle Persone Altamente Sensibili funziona attraverso il ragionamento globale:

Analizziamo i dati tutti assieme, tenendo conto di tutti gli stimoli che ci arrivano dai nostri sensi, delle emozioni che proviamo e collegandoli simultaneamente ad altre esperienze vissute o informazioni che abbiamo acquisito.

Questa citazione secondo me si addice particolarmente alle Persone Altamente Sensibili. Ci vedo:

• L’apertura a cambiare idea, a non essere fisse ma in continua evoluzione.
• Il permesso di ammettere le nostre contraddizioni e di accoglierle con pazienza.
• Il riferimento al nostro universo interiore immenso, così ricco e sfaccettato.

Sei pronta a cambiare prospettiva su ciò che ti hanno convinta a credere essere un difetto, uno sbaglio da correggere? Sei pronta a vedere l’enorme potenziale della tua Alta Sensibilità, l’infinita gamma di colori a tua disposizione con cui tingere il tuo personale caleidoscopio?

Non vedo l’ora di sapere quali colori sceglierai! Anzi, facciamo così: ti fornisco io qualche prima sfumatura, ti va?

Mano a mano che acquisisco consapevolezza sul nostro tratto, mi pare sempre più chiaro che tra le caratteristiche delle Persone Altamente Sensibili ci siano moltissime qualità.

Certo, forse non sono evidenti come la nostra emotività o le reazioni che si scatenano quando ignoriamo la sovrastimolazione! È per questo che non vengono notate dagli altri e spesso vengono ignorate anche da noi stesse. L’incessante tentativo che mettiamo in atto per essere come gli altri distoglie tutte le nostre preziose energie e ci fa andare contro natura.

Proprio perché non sono così evidenti, queste qualità sono ancora più preziose: come la perla nascosta dentro l’ostrica, anche noi custodiamo dei tesori di grande valore.

Durante questo percorso che stiamo facendo assieme con l’obiettivo di abbracciare pienamente la tua Alta Sensibilità avremo modo di approfondirle una ad una, e tante altre si aggiungeranno. Iscriviti alla newsletter Polaris per non perdere nemmeno un articolo!

Quando imparerai a sfruttare tutte queste qualità a tuo vantaggio, si trasformeranno in veri e propri superpoteri che ti aiuteranno a trovare il tuo scopo di vita e a realizzare qualunque cosa tu voglia!

Ora voglio condividere con te la mia personale classifica dei superpoteri nascosti delle Persone Altamente Sensibili. È stato difficile selezionare quali inserire, avevo l’imbarazzo della scelta perché ce ne sono davvero tanti! Ed è stato ancora più sfidante doverli ordinare per importanza: ciascuno di essi apporta un valore potenzialmente molto alto per la nostra vita.

Ad ogni modo, dopo un lungo lavoro mi ritengo soddisfatta!

Come in ogni classifica che si rispetti, anche in questa partiamo dall’ultima posizione, così da creare un po’ di suspense:

Cara amica, anche oggi ti ringrazio per aver letto fino a qui e ti invito a condividere:

• Quale dei superpoteri che ho elencato qui sopra trovi più utile per te?
• Qual è la tua personale classifica dei superpoteri nascosti delle Persone Altamente Sensibili?
• Cosa ti piacerebbe approfondire rispetto alle qualità dell’Alta Sensibilità?

Scrivilo in un commento qui sotto oppure mandami una email. Il tuo parere e la tua esperienza sono molto preziosi per me!

Con amore,
Elisa