Uno dei ricordi che ho di me bambina mi vede su un’auto, in una domenica di cielo limpido e sole sfavillante.
Stavo andando a pranzo dai nonni e all’improvviso c’era un gran trambusto sulla strada. Le sirene assordanti e i lampi blu dei carabinieri e dell’ambulanza.
Dentro di me è esplosa l’angoscia.Le uniche cose che ho visto sono la ruota di una moto e uno scarpone nero, che spuntava fuori da un lenzuolo bianco steso sull’asfalto.
I singhiozzi mi hanno travolta senza preavviso. Un pianto disperato e primitivo, un dolore intenso e profondissimo, impossibile da consolare. È durato così a lungo da sembrare senza fine.
Nella mia testa di bambina, le immagini scorrevano come in un film. Il suono del campanello interrompe una donna che sta preparando il pranzo della domenica. Due uomini in uniforme. “Mi dispiace signora, suo marito non tornerà a casa oggi”. Una bambina si affaccia dallo stipite della porta del corridoio, l’orsacchiotto preferito in mano: “Chi è, mamma?”.
La vita di queste persone che non sarà più la stessa. Così, in un attimo. In una domenica mattina di cielo limpido e sole sfavillante.
Perché ti sto raccontando questo pezzo di me, ora?Sarà che
questa storia risuona molto profondamente con la mia storia (se vuoi leggerla la trovi qui
come ho scoperto di essere una Persona Altamente Sensibile e qui
chi sono).
Sarà che, nel rivivere questo episodio dopo aver scoperto di essere una Persona Altamente Sensibile, mi sono resa conto di come sia
emblematico della mia Alta Sensibilità (pacchetto all inclusive:
sovrastimolazione, profondità di elaborazione, sensibilità ai dettagli, reattività emotiva, empatia).
Sarà che questo ricordo è stato fondamentale per
definire la mia idea di felicità. Anche in questo caso
l’Alta Sensibilità è stata la mia Stella Polare, che indica ciò che conta davvero per me.Ma qual è
la mia idea di felicità? Eccola qui: